Tempo di scelte

La prima vera scelta: Problem Solving o Opportunity Realizing ?

Ci siamo, sembra proprio che Burian abbia lasciato spazio finalmente alla prima vera. Milano inizia a regalarci le prime giornate di caldo e questo è uno dei momenti dell’anno che più amo: lascio fluire un po’ i miei pensieri approfittando della brezza mattutina e la testa mi riporta indietro a qualche anno fa (ormai non posso contarli con le mani!)
La primavera spesso coincide con il periodo delle “prime vere scelte”, un gioco di parole, un gioco del destino, un momento in cui il ritmo della vita sembra entrare in risonanza con il ritmo della natura. Il periodo del risveglio. Ok, mi sono fatto prendere un po’ dal patos, ma la prima vera è un po’ anche questo!
Prima vera scelta dicevo, primo vero problema da risolvere. La scuola sta per finire inizia una nuova fase della vita: quale? Molti ragazzi in questo periodo si trovano davanti ad un’opportunità incredibile, quella di costruire il ponte verso il proprio futuro, pensato, immaginato, desiderato…voluto! I sogni iniziano a prendere una forma meno eterea, dai contorni sfumati, per diventare a poco a poco obbiettivi più concreti e piani di azioni.
Si tratta di un momento affascinate ma allo stesso tempo delicato. “Cosa voglio fare da grande?”. Una domanda che, da bambino risuona come un gioco, nell’adolescenza si delinea come un sogno e via via si realizza in obiettivi. Ma è sempre così? I nostri sogni sono sempre chiari? Le nostre scelte sono sempre consapevoli? Arriva prima o poi un momento nella vita, presto o tardi in cui ciascuno deve scegliere che cosa vuole diventare e nessuno può indicarci la strada, o forse qualcuno si: noi stessi

Opportunity Realizing

Dedicare tempo a se stessi, ascoltarsi in modo attivo, prendere coscienza della proprie emozioni e il primo vero passo per cambiare, passare dalla modalità “Problem Solving” alla modalità “Opportunity Realizing”! Seguire le emozioni, mettere in gioco le proprie potenzialità e poi lavorare, conseguire le competenze, credere nella propria autoefficacia. Migliorare continuamente, in un processo lungo e costante, perché noi, siamo biologicamente degli esseri in divenire! Il nostro cervello possiede sin dalla nascita un numero pressoché infinito di cellule “non specializzate” (staminali) capaci di trasformarsi in diversi tipi di cellule del corpo con funzioni speciali. E’ la natura che ce lo dice: possiamo scegliere, possiamo cambiare!
Ecco che allora un problema può davvero diventare l’opportunità di apprendere qualche cosa di nuovo, l’opportunità di esercitare la nostra creatività per trasformare un ostacolo nello strumento che ci permette di andare avanti, di realizzare le nostre potenzialità.
Occorre però imparare a riconoscere l’ostacolo (Problem Finding), definire il problema (Problem Shaping) e poi “fare” (Problem Solving). Sia che si tratti di lavoro, sia che si tratti di vita, per trasformare un problema in opportunità è fondamentale avere chiara la meta l’obbiettivo che vogliamo raggiungere (Problem Solving Strategico).
“Belle parole Andrea, tutto molto chiaro, ma praticamente……?”. Non amo dare consigli, faccio però un piccolo strappo alla regola:
1- Ascoltati
2- Lavoriamoci assieme se vuoi!

E per i più ostinati comunque poi anche una seconda via:

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